
Dichiarazione del Ministero delle Relazioni Estere
Il governo degli Stati Uniti vuole screditarsi includendo ingiustamente Cuba nella lista dei paesi che «non cooperano completamente con i suoi sforzi antiterroristi».
Il Dipartimento di Stato, utilizza ancora una volta la lotta contro il terrorismo internazionale in un esercizio politico unilaterale contro paesi che non si piegano ai suoi interessi egemonici.
Esattamente un anno fa, quando il precedente governo statunitense aveva escluso Cuba dalla stessa lista, aveva riconosciuto il valore della cooperazione bilaterale in materia d’applicazione e compimento della legge che include lo scontro congiunto contro il terrorismo.
Da allora non è cambiato niente nell’esemplare operato di Cuba in questa materia.
Quello che è cambiato è il governo degli Stati Uniti con l’intenzione del suo nuovo Segretario di Stato d’imporre il racconto che Cuba costituisce una minaccia per questa nazione, per smantellare le relazioni bilaterali e portare i due paesi a scenari di confronto non desiderati dai nostri popoli.
La lista non risponde a concrete evidenze. Neanche il nuovo governo ha presentato prove, né ha avuto scrupoli a burlare e ribaltare, a poche ore dalla presa del possesso, il processo di consultazione tra agenzie specializzate che ha condotto all’esclusione di Cuba dalla lista dei paesi presunti patrocinatori del terrorismo.
Questi strumenti rispondono al disegno della «politica di massima pressione» e della guerra economica. I loro promotori conoscono il danno che provocano alla popolazione cubana e l’effetto intimidatorio che usano contro ogni Stato che appare affiliato al terrorismo, indipendentemente da quella che è la verità.
L’impegno di Cuba con l’attuazione energica e la condanna del terrorismo è assoluto e invariabile. Non risponde ai capricci del Segretario di Stato di turno negli USA.
Cuba, vittima di azioni di terrorismo svolge un impegno esemplare in materia di lotta al terrorismo.
Contrariamente, il governo degli Stati Uniti tollera o è complice di questo flagello. Terroristi confessi come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch Ávila hanno vissuto tranquillamente nella città di Miami, protetti dagli USA.
Il governo cubano aspetta ancora la risposta alla richiesta d’informazioni sull’identità dell’autore dell’attentato terrorista contro l’Ambasciata di Cuba nel settembre del 2023, e le richieste su 61 persone e 19 organizzazioni radicate in questo paese che, si presume, sono vincolate ad azioni violente e terroriste contro Cuba.
Il nostro paese non ha mai partecipato all’organizzazione, il finanziamento o l’esecuzione d’azioni di terrorismo contro alcun paese, né mai il suo territorio è stato utilizzato o si utilizzerà per questo. Non si può certo dire lo stesso degli Stati Uniti!
Che si rispetti la verità!
(GM/Granma Int.)
