La Palestina nella voce di Cuba davanti alla Corte Internazionale di Giustizia

GAZA IERI E OGGI

Una dichiarazione in termini giuridici più chiari, ed energici, in difesa del Diritto Internazionale, sui crimini commessi da Israele contro il popolo palestinese, è stata chiesta ieri dalla Repubblica di Cuba davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia.

La Vice Ministra degli Affari Esteri dell’Isola, Anayansi Rodríguez Camejo, ha affrontato gli elementi giuridici per determinare la responsabilità della potenza occupante e quella degli altri attori internazionali coinvolti, nonché le implicazioni giuridiche che dovrebbero corrispondere a tali atti intenzionali o omissioni , ha sottolineato il sito del Ministero degli Affari Esteri (Minrex).

Ha menzionato le violazioni contro il popolo palestinese, come la negazione del diritto all’autodeterminazione e le misure volte a modificare la sua composizione demografica; gli atti di annessione del suo territorio, dal 1967, e lo status della Città Santa di Gerusalemme.

La questione palestinese, ha affermato, richiede una posizione chiara sulle conseguenze giuridiche della non applicabilità e delle violazioni della IV Convenzione di Ginevra, aggiungendo che i blocchi terrestri, marittimi e aerei costituiscono una punizione collettiva, e sono violazioni estreme della libertà di circolazione e il godimento dei diritti economici, sociali e culturali.

Ha sottolineato la necessità di affrontare la complicità di paesi come gli Stati Uniti, con il genocidio, i crimini di guerra contro l’umanità, e il regime di apartheid instaurato in Palestina.

Cuba ha concluso la sua dichiarazione con la richiesta di una dichiarazione chiara davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, il cui Parere Consultivo dovrà stabilire le conseguenze giuridiche per Israele, altri Stati e le Nazioni Unite, per le violazioni delle norme che vietano la minaccia o l’uso della forza, uguaglianza dei diritti e autodeterminazione dei popoli. 

Fonte: https://www.granma.cu/

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