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Storia di venti di guerra e leader criminali
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Storia di venti di guerra e leader criminali

Metti insieme un Netanyahu in preda a furore criminale, un Trump sempre più colluso e un’UE impotente e in parte connivente, ed otterrai il più esplosivo dei cocktail geopolitici: la nullità del Tnp del 1970 (Trattato di non proliferazione nucleare posto sotto il regime di salvaguardia dell’Agenzia atomica di Vienna) Quanto sta accadendo da tre giorni a questa parte tra Tel Aviv e Teheran sta trascinando lungo una scivolosa china tutto lo scacchiere dell’Asia Occidentale, i cui delicatissimi e precari equilibri geopolitici sono stati stravolti dall’attacco missilistico israeliano agli impianti di ricerca e produzione di energia nucleare iraniani del 12 e 13 giugno. Oltre ad essersi resa responsabile della violazione di trattati internazionali e di ogni principio di proporzionali...
Attacco sionista all’Iran. A un passo dalla guerra mondiale
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Attacco sionista all’Iran. A un passo dalla guerra mondiale

[In aggiornamento] I criminali sionisti hanno attaccato di nuovo l’Iran, ed in modo molto pesante. L’intenzione era chiara ormai da giorni, così come il coordinamento diretto con gli Stati Uniti – come dichiarato dagli stessi sionisti – che avevano ridotto all’improvviso il personale diplomatico in diversi paesi del Golfo. L’attacco ha preso di mira sia gli impianti nucleari che i vertici militari. Sono infatti rimasti uccisi sia il capo delle Guardie rivoluzionarie, Hossein Salami, sia il generale Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate, ma anche lo scienziato nucleare Fereydoon Abbasi. Coinvolte le città di Ilam, Avaz, Tabriz (che ospita diverse raffinerie), Esfahan e Kermanshah. Ma l’attenzion del mondo è concentrata su Natanz, dove c’è la princi...
Dopo il voto: Giù le mani dal referendum! Di Stefano Milani**
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Dopo il voto: Giù le mani dal referendum! Di Stefano Milani**

Con la scusa del quorum impossibile, tutti contro lo strumento di democrazia diretta per eccellenza. Che andrebbe incentivato, invece che torturato e vilipeso. C’è un’aria stanca che aleggia intorno alla parola “referendum”. Un tempo era sinonimo di riscatto popolare, di chiamata solenne alla coscienza collettiva. Oggi, invece, viene evocato come un rito svuotato, il cui esito – a prescindere – sembra già scritto da un silenzio assordante: l’astensione. E chi canta vittoria di fronte all’apatia di milioni di cittadini, come se il mancato quorum fosse un trionfo, non celebra la democrazia, ma la sua sconfitta. Una vittoria piuttosto amara, miope, autocelebrativa. In un Paese dove più della metà degli aventi diritto diserta le urne, la classe dirigente dovrebbe interroga...
Arci: «Non c’è il quorum ma c’è una parte di Paese che vuole esserci»
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Arci: «Non c’è il quorum ma c’è una parte di Paese che vuole esserci»

Walter Massa, Presidente Nazionale ARCI: «Il quorum non c’è, ma c’è una parte di Paese che ha voglia di esserci. C’è un po’ di amarezza, inutile nasconderlo, ma c’è anche la consapevolezza che oltre 14 milioni di cittadine e cittadini che si sono recate alle urne meritano rispetto. L’Arci si è mobilitata con forza e generosità, perché questi referendum non erano un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso collettivo di protagonismo politico, di partecipazione e di lotta per i diritti e la giustizia sociale. Quello che serve al nostro paese per ripartire». Sull’affluenza, Massa sottolinea che il momento è caratterizzato da «una grande crisi democratica e di sfiducia nel voto. Eppure in queste settimane si è vista un’altra Italia. Una vasta alleanza sociale ha riportato al ce...
Referendum 2025, urne aperte 8 e 9 giugno. Su cosa si vota e perché
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Referendum 2025, urne aperte 8 e 9 giugno. Su cosa si vota e perché

QUALI SONO I REFERENDUM? I REFERENDUM SUL LAVORO 1. Stop ai licenziamenti illegittimi Quesito:«Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?» Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge ch...
Referendum 8-9 giugno, il “pugno” degli Assalti Frontali
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Referendum 8-9 giugno, il “pugno” degli Assalti Frontali

https://youtu.be/LL-CducxQZk La storica band hip hop romana scandisce in rima i motivi per andare a votare: “Non stare sugli spalti”, “perché il regime ci aggredisce senza mai una pausa” "Ey bro, mettiamo fine a questo ah boh generalenessuno sa che deve fare, devi andareio ho ristampato la tessera elettorale8 e 9 giugno dagli un pugno8 e 9 giugno dagli un pugno8 e 9 giugno dagli un pugno a sto sistema”.  Comincia così, scandito da Militant A, il pezzo che gli Assalti Frontali, la storica band hip hop romana sempre in prima linea sull’impegno sociale, hanno dedicato ai referendum dell’8 e 9 giugno. https://www.youtube.com/embed/LL-CducxQZk Bisogna andare ai seggi per “abrogare 5 leggi dello stato so shit”. Non bisogna “restare sugli spalti, per tutti ...
5 SÌ ai diritti per dire NO al governo più reazionario della storia della Repubblica Italiana
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5 SÌ ai diritti per dire NO al governo più reazionario della storia della Repubblica Italiana

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si voterà per i più scomodi referendum della storia della Repubblica e al tempo stesso per le votazioni più apertamente boicottate dal potere politico ed economico. Scriveva don Lorenzo Milani che le uniche “armi” efficaci in mano agli emarginati e agli sfruttati, le sole realmente utili a rendere reale il programma politico della Repubblica Italiana, enunciato dalla Costituzione, ma in tutto o in parte disatteso sono lo sciopero e il voto. Milioni di giovani precari o lavoratori in nero non possono in alcun modo scioperare e, in tempo di crisi, per molte famiglie proletarie che faticano ad arrivare a fine mese una giornata di sciopero, spesso ridotto a rituale stantio, simbolico, e autocelebrativo, è diventata un lusso che non si può più fare a cuor...
Referendum sulla cittadinanza, ma quale invasione? Le falsità sul quesito n. 5 smontate punto per punto
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Referendum sulla cittadinanza, ma quale invasione? Le falsità sul quesito n. 5 smontate punto per punto

In questo caso si sono sbizzarriti. Il quesito n. 5 dei referendum, quello sulla cittadinanza, è stato un’occasione ghiotta per razzisti, xenofobi, propagandisti, fautori della supremazia dell’italianità per diffondere fake news e argomentazioni infondate, ingannevoli, ambigue. Politici locali e nazionali, deputati, senatori, giornalisti, opinionisti, frequentatori di show televisivi, blogger, influencer di ogni risma si sono scatenati. E così quella che è circolata è una narrazione falsa, una disinformazione creata ad hoc, che è diventata per molti la verità. E allora analizziamola questa “verità”. La scheda gialla dice il vero La scheda gialla titola: “Cittadinanza italiana: dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello s...
Armarsi fino ai denti per essere più forti del “nemico”: il mondo senza pace – Di Guido Viale
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Armarsi fino ai denti per essere più forti del “nemico”: il mondo senza pace – Di Guido Viale

Lo scontro di civiltà non è tra Occidente e Oriente, tra democrazie e autocrazie, ma tra civiltà della cura e cultura della distruzione. Si vis pacem para bellum: se vuoi la pace prepara la guerra. La pace di chi la persegue in questo modo non è altro che guerra. In questa sequenza: riarmo, guerra, vittoria, imposizione delle proprie condizioni al nemico vinto, oppure sterminio. Anche questo è uno dei tanti modi di chiamare la pace: Solitudinem faciunt, pacem appellant (Tacito), fanno un deserto e lo chiamano pace. Questo modo di perseguire la pace si chiama anche deterrenza: armarsi fino ai denti per essere più forti del “nemico”. Il quale si armerà anche lui di più per sentirsi più forte: una spirale senza fine. O meglio: con una fine scontata: la guerra, la messa alla ...
La nuova “soluzione finale” è in diretta – Di Lavinia Marchetti
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La nuova “soluzione finale” è in diretta – Di Lavinia Marchetti

Ieri Israele ha inaugurato la fase più spaventosa di ciò che, secondo ogni parametro del diritto internazionale, può essere definito genocidio: l’invasione via terra dell’intera Striscia di Gaza. Non si parla più di operazioni militari mirate, ma di una distruzione sistematica, finalizzata, ideologica. Un massacro terminale. Le testimonianze che arrivano, poche, sempre meno, perché i giornalisti sono stati fisicamente eliminati o tecnicamente silenziati, raccontano una ferocia che non conosce precedenti. Colonne di carri armati avanzano sulle rovine delle zone già designate come “sicure”, radendole al suolo con colpi d’artiglieria nel mucchio. L’aviazione colpisce senza tregua. Le bombe si susseguono come un metronomo dell’annientamento. Ogni notte una sinfonia mortuari...
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