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La grande guerra mediorientale sulla pelle del popolo siriano – di Alberto Negri
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La grande guerra mediorientale sulla pelle del popolo siriano – di Alberto Negri

Sulla via di Damasco Israele, che ha frantumato Hamas e Hezbollah, con l’atomizzazione del mondo arabo vede un traguardo all’orizzonte: il suo affermarsi come unica superpotenza regionale. Per i jihadisti anti-Assad, lanciati all’attacco dal loro padrino Erdogan, l’assedio di Damasco è sempre più vicino e si specula già sulla spartizione della Siria tra le milizie e le potenze coinvolte, Turchia, Israele (che occupa il Golan dal 1967), Iran, Russia (tre basi militari), Stati Uniti.Come se la Siria – dove l’esercito si sta dissolvendo come quello iracheno davanti all’Isis – fosse solo un campo di battaglia e non anche un popolo.La tragedia dei siriani non si ferma: 300mila profughi in una settimana di avanzata dei jihadisti e di raid aerei russi. La Siria è un Paese di profughi: su ...
Chi trae vantaggio dalla caduta di Damasco? Di Sergio Cararo
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Chi trae vantaggio dalla caduta di Damasco? Di Sergio Cararo

Guardando alle conseguenze della caduta di Assad e della rapidissima conquista di Damasco da parte delle milizie jihadiste filo-turche (e non solo filo-turche), è evidente che a trarne vantaggio saranno soprattutto Israele, Turchia, Stati Uniti e le petromonarchie del Golfo. Le organizzazioni curde continuano a oscillare tra alleanze spregiudicate nella speranza – o illusione – di guadagnare qualcosa di più di quello che stanno perdendo. A perderne saranno sicuramente le organizzazioni palestinesi, Hezbollah, Iran, in pratica quello che insieme al movimento Ansarallah in Yemen si definisce “Asse della Resistenza”. Adesso i corridoi di rifornimento terrestri dall’Iran verso il Libano attraverso la Siria sono interrotti. A vedere indebolita la sua presenza in Medio Oriente potr...
I golpisti democratici – di Marco Travaglio
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I golpisti democratici – di Marco Travaglio

È stato ingenuo, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. I golpe moderni, democratici e occidentali, quindi buoni e a fin di bene, non si fanno più con l’esercito e la legge marziale, sennò ti sgamano subito. Molto meglio la soluzione romena: se vince il candidato sgradito a Washington e a Bruxelles, si annullano le elezioni al grido di “Ha stato Putin” (o, ancor più esilarante, “Ha stato Tik Tok”). O quella georgiana: se gli elettori disobbediscono a Usa e Ue e votano per i propri interessi anziché per i nostri, si appoggia la presidente sconfitta che non vuole sloggiare e aizza la piazza contro il Parlamento appena eletto e il premier appena confermato col 54% (contro il 37% delle opposizioni): cioè fa quel che fecero i trumpiani quattro anni fa a Capitol Hill, tra gli strilli indig...
La Corte Penale Internazionale, le regole, l’ipocrisia dell’Occidente – di Domenico Gallo
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La Corte Penale Internazionale, le regole, l’ipocrisia dell’Occidente – di Domenico Gallo

Il 21 novembre, quando la Pre-Trial Chamber della Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto contro Benjamin Netanyahu e il suo ex Ministro della Difesa Yoav Gallant, la notizia, anche se attesa da tempo, è esplosa come una bomba nelle Cancellerie dei paesi occidentali, compreso il nostro, suscitando scandalo, rabbia, indignazione, smarrimento. Ciò perché questa notizia rappresenta una contraddizione insanabile con la narrazione di un gruppo di nazioni democratiche, strette intorno al Paese guida dell’Occidente, impegnate, anche su piano militare, nella lotta per un “mondo fondato sulle regole”. Il mantra del “mondo fondato sulle regole” è stato il vessillo alzato dalla NATO e dall’Unione Europea, per giustificare la guerra per procura condotta contro la...
Alessandro Orsini – Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre.
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Alessandro Orsini – Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre.

Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo articolo per il Corriere della Sera, Liliana Segre ha indicato due caratteristiche del genocidio che, a suo dire, sarebbero assenti a Gaza. Avendo studiato nei miei libri l’organizzazione dei massacri di Robespierre in Francia, di Mao in Cina, di Stalin in Russia e di Pol Pot in Cambogia, mi permetto di segnalare alcune caratteristiche del genocidio presenti a Gaza. Per impostare il dibattito pubblico in maniera rigorosa, dobbiamo ricorrere innanzitutto alla sociologia fenomenologica per mettere in discussione il significato delle parole che l’uomo comune dà per scontato. In questo caso, la parola che tutti danno per scontata è “guerra”. Tutti parlano di “guerra” a Gaza. Ma ...
Il mondo italocubano di Calvino nel docufilm “Cartas de Calvino” – di Maddalena Celano
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Il mondo italocubano di Calvino nel docufilm “Cartas de Calvino” – di Maddalena Celano

Nel suggestivo contesto della XII Edizione del Festival del Cinema Iberoamericano, presso la Casa del Cinema di Roma, è stato presentato il docufilm Cartas de Calvino. Girato tra Roma, Sanremo e L’avana, il docufilm è un ponte simbolico tra le geografie e le culture che hanno segnato la vita e l’opera di Italo Calvino. Prodotto da Cubavisión Internacional ed Ecce Musica, il film intreccia testimonianze, ricostruzioni e una colonna sonora emozionante. Cartas de Calvino Il docufilm traccia il rapporto di Calvino con Cuba: eredità, memoria e letteratura. La vita di Calvino riflette un dialogo costante tra due mondi. Nato a Santiago de Las Vegas, Cuba, il 15 ottobre 1923, trascorse i primi anni in un paese che avrebbe lasciato una traccia profonda ...
Basta armi a Israele! – Manifestazione regionale
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Basta armi a Israele! – Manifestazione regionale

Da più di un anno, il mondo assiste in silenzio ad un genocidio trasmesso per la prima volta in diretta streaming. La striscia di Gaza è devastata, decine di migliaia di vittime, donne, uomini e bambini subiscono una violenza quotidiana e implacabile delle bombe israeliane. Secondo un gruppo di medici americani operanti a Gaza, le vittime sono circa 119.000, mentre la rivista Lancet stima un totale di oltre 180.000. Anche Arci Piemonte aderisce alla Manifestazione regionale indetta per sabato 16 novembre. Per una politica del disarmo, per interrompere il flusso di armamenti a Israele, per invertire la rotta dei sempre maggiori investimenti al settore bellico anziché al welfare pubblico, contro la militarizzazione e la repressione sempre più capillare e permeante ...
IL 29 NOVEMBRE SARA’ SCIOPERO GENERALE – Landini: “È arrivato il momento di una vera rivolta sociale”
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IL 29 NOVEMBRE SARA’ SCIOPERO GENERALE – Landini: “È arrivato il momento di una vera rivolta sociale”

“Io credo che sia arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale perché avanti così non si può più andare”. La frase del segretario generale Maurizio Landini, a margine dell’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati della Cgil a Milano, arriva alla fine di una lunga riflessione sulle ragioni che hanno portato la Cgil e la Uil a indire lo sciopero generale per il prossimo 29 novembre. “Sarebbe utile che anche la politica si occupasse di questi temi, della condizioni materiali e di vita delle persone, perché i bisogni dei cittadini, il salario, la sanità, lo studio, la stabilità devono tornare al centro. E noi vogliamo migliorarle la condizione delle persone. E siccome la politica non ci ascolta, non abbiamo un altro strumento che non sia quello di chiedere alle pe...
Cuba: blackout e blocco
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Cuba: blackout e blocco

Cuba sta attraversando la sua più grande crisi energetica, con praticamente l’intera isola e 10 milioni di abitanti su 11 senza elettricità. I blackout che si verificavano con crescente frequenza e durata ormai da tempo si sono trasformati in un collasso totale del sistema elettrico in seguito alla fermata della principale centrale termoelettrica avvenuta giovedì 17, che ha costretto alla sospensione delle lezioni e alla quasi chiusura di ogni attività economica mentre autorità e tecnici lavorano per ripristinare il fluido. La popolazione teme che questa situazione possa portare ad una imminente carestia a causa del deterioramento degli alimenti. La causa immediata della crisi è la mancanza di carburante per alimentare le sue centrali termoelettriche, aggravata da una situazione cl...
Sovranità Alimentare e Resistenza Bolivariana: Il Venezuela in Prima Linea al Summit FAO
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Sovranità Alimentare e Resistenza Bolivariana: Il Venezuela in Prima Linea al Summit FAO

Roma, 19 ottobre 2024 – In concomitanza con il summit della FAO, svoltosi nella capitale dal 14 al 18 ottobre, si è tenuto un incontro presso l'Ambasciata del Venezuela per la FAO, evento che ha visto la partecipazione di numerose associazioni, collettivi e organizzazioni impegnate nella costruzione di modelli produttivi alternativi. Sotto la guida della giornalista Geraldina Colotti, l'incontro ha avuto luogo presso la sede diplomatica venezuelana in via Giovanni Antonelli, 47, e ha messo in luce le esperienze del Venezuela nel resistere alle sanzioni economiche internazionali attraverso l'autosufficienza alimentare e la produzione sostenibile.L'ambasciatrice del Venezuela presso la FAO, Marilyn Di Luca, ha aperto l'evento sottolineando come il Venezuela, nonostante le severe misure ...
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