ASSASSINATO DALL’IMPERIALISMO USA

Che Guevara

di Giorgio Cremaschi

Verso la sera del 9 ottobre del 1967 cominciò a girare la notizia: Ernesto Che Guevara era stato ucciso in Bolivia.

Io , come tutti i giovani che allora scendevano in piazza contro gli USA e la loro guerra di sterminio in Vietnam, inizialmente pensai e sperai che la notizia fosse uno dei tanti falsi che la CIA e i suoi mass media diffondevano. Ma non era così, i governanti degli Stati Uniti, terroristi e stragisti a partire dal presidente democratico Lyndon Johnson, avevano la urgente necessità di far sapere al mondo che uno dei loro più irriducibili nemici non c’era più.

Venne quindi diffusa la foto del Che sdraiato e vegliato come in una deposizione, quasi omaggiato dai suoi assassini. Venne fatto sapere che il Che era morto in combattimento, per giustificarne l’omicidio. Noi eravamo certi che non fosse così, perché noi, come poi scrisse Pasolini, sapevamo anche senza le prove.

In realtà Il Che era stato ferito e preso prigioniero da un reparto anti guerriglia dell’esercito boliviano e i soldati che lo tenevano era incerti e impauriti sul da farsi. Dal dittatore boliviano René Barrientos, protettore del nazista Klaus Barbie, predecessore di quei fascisti che solo un anno fa avevano organizzato il golpe contro Evo Morales e che poi sono stati sconfitti dalla sollevazione popolare, dal serial killer con le mostrine di generale, responsabile di migliaia di omicidi di oppositori, ovviamente sentito il parere dei padroni della CIA e ricevutone la entusiastica approvazione, venne l’ordine di uccidere il Che.

Nel reparto che lo teneva prigioniero si estrasse a sorte chi dovesse essere l’assassino e toccò ad un sergente. Poi fu organizzata la messa in scena, che avrebbe dovuto assolvere i fascisti boliviani ed i loro padroni della CIA dall’accusa di aver organizzato l’omicidio politico di un prigioniero indifeso.

Tutti gli assassini boliviani del Che , fino a Barrientos, in un modo o nell’altro hanno pagato con la vita il loro crimine. Ultimo fu l’ufficiale dei servizi segreti Quintanilla, che fece tagliare le mani al corpo di Guevara e le inviò a Washington, come trofeo e prova ai mandanti statunitensi che il compito era stato eseguito. Quintanilla fu giustiziato nel 1971 a Monaco dalla guerrigliera antifascista Monika Ertl.

I killer boliviani hanno pagato tutti, ma nessuno dei loro mandanti negli USA lo ha fatto. Così pochi anni dopo, cambiato il presidente ma non il sistema di potere, gli USA organizzarono il golpe e l’assassinio di Allende e continuarono per anni, però fallendo,a cercare di assassinare Fidel Castro. Perché il potere economico, politico e militare degli Stati Uniti ha sempre usato tutti i più sporchi e criminali mezzi per garantire il proprio impero. Nella lotta contro questo impero è stato assassinato il Che. E oggi che lo ricordiamo, ricordiamo anche che non si può essere veri democratici se non si è nemici dell’imperialismo USA. Questo è il primo insegnamento del martirio di Ernesto Che Guevara. Hasta siempre comandante.

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