Il 10 maggio 1994 Nelson Mandela, da prigioniero a Presidente del Sudafrica e la lunga amicizia con Fidel Castro

Nelson Mandela e Fidel Castro

Nelson Mandela e Fidel Castro, entrambi sono stati dei grandi combattenti per la libertà e hanno lottato sino all’ultimo respiro per il benessere e la libertà dei propri popoli.  

Fidel Castro e Nelson Mandela, erano «amici, compagni ed alleati».

Il Primo Ministro inglese, Margaret Thatcher, definì Nelson Mandela un «terrorista». 

Nelson Mandela ha sempre evidenziato che quando intraprese la sua lotta per porre fine al regime di oppressione razziale presente in Sudafrica, fu ispirato dalla figura di Fidel Castro e dalla vittoriosa esperienza della Rivoluzione Cubana. 

Dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel 1990, Nelson Mandela si recò a Cuba per ringraziare di persona l’amico e alleato Fidel Castro, che diede un contributo importante alla lotta contro il regime dell’apartheid inviando soldati cubani in Angola. Questo viene ritenuto un punto centrale nella caduta del regime sudafricano. 

Nel suo discorso, Mandela affermò: «Siamo qui oggi per riconoscere il nostro grande debito nei confronti del popolo cubano. Quale altra nazione ha una tale storia di altruismo come Cuba verso i popoli dell’Africa? Quanti paesi beneficiano degli operatori sanitari cubani? Quale paese che aveva bisogno di aiuto non ha ricevuto una mano da Cuba? Quanti paesi minacciati dall’imperialismo hanno potuto contare sul supporto di Cuba?» 

Fidel Castro si è poi recato per due volte in Sudafrica, nel 1994 e 1998, quando ospite del congresso dell’African National Congress tenne un discorso. 

Questi sono fatti che rimarranno nella storia e testimoniano la comunione d’intenti tra questi due giganti che hanno segnato profondamente la storia del ‘900.

NELSON MANDELA: “Fino a quando povertà, ingiustizia e palesi disuguaglianze esisteranno nel mondo, nessuno di noi potrà davvero riposare”.


Presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999, premio Nobel per la pace nel 1993, Mandela – il cui nome completo è Nelson Rolihlahla (“attaccabrighe” in lingua xhosa) – è il primo presidente sudafricano non bianco a ricoprire tale carica.

Nato a Transkei, in Sudafrica, figlio di un capo tribù, nel 1944 si unisce al Congresso nazionale africano operando attivamente per abolire la politica dell’apartheid stabilita dal Partito nazionale al potere. 

Processato più volte per le sue azioni, dichiarerà in un’appassionata arringa durante il suo processo nel 1964 davanti alla Corte suprema di Pretoria: “Ho lottato contro il dominio bianco e contro il dominio nero. Ho coltivato l’ideale di una società democratica e libera nella quale tutti potessero vivere uniti in armonia e con pari opportunità.

È un ideale per il quale spero di poter vivere e che spero di ottenere. Ma se necessario, è un ideale per il quale sono pronto a morire”. Condannato all’ergastolo tornerà libero, quasi settantaduenne, solo l’11 febbraio 1990. A 72 anni, dopo 27 di reclusione, era tra i più anziani prigionieri politici del mondo. Durante i 27 anni passati in carcere, la fama di Mandela, mai disposto a scendere a compromessi politici come contropartita per ottenere la libertà, cresce in modo costante facendo di lui un simbolo internazionale di r

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