Le campagne di disinformazione contro Cuba: un grande affare, quanto costa e a chi conviene

USAID e NED

di Andrea Puccio

Fin dai primi giorni del trionfo della Rivoluzione, gli Stati Uniti hanno fatto di tutto per sovvertire il governo cubano. Tentativi di invasione, misure economiche, attentati terroristici, bombe sugli aerei civili sono stati mezzi più usati dalle varie amministrazioni che si sono susseguite alla guida del paese nord americano.

Non dobbiamo però dimenticare i cospicui finanziamenti dati a pioggia alle varie organizzazioni sovversive con lo scopo di alterare e mistificare le attività del governo.

Dopo l’arrivo di Donald Trump alla guida degli Stati Uniti queste organizzazioni sono state rimpinzate da milioni di dollari provenienti dai bilanci statali che ricadono sulle spalle dei contribuenti statunitensi.

A differenza di quanto si possa pensare, dopo le dichiarazioni di Trump che affermava di voler ridurre le spese dello stato nelle campagne di sostegno alle attività di sovversione internazionali, i fondi destinati alla controrivoluzione cubana sono aumentati.

Ma quanto costa questa impalcatura che dovrebbe avere lo scopo di sovvertire il governo cubano e a chi realmente giova tutto questo fiume di dollari sparsi a pioggia a numerose e dubbie organizzazioni?

Per coloro che si dedicano a diffamare Cuba con ogni mezzo dopo l’arrivo di Trump alla Casa Bianca i guadagni si sono moltiplicati. I controrivoluzionari di Miami oltre a dedicarsi a combattere il governo cubano sono dei veri e propri imprenditori che beneficiano di grandi guadagni grazie ai fondi stanziati dalle amministrazioni statunitensi.

Una interessante ricerca eseguita da Tracey Eaton per Cuban Money svela come l’attuale amministrazione Trump ha finanziato le varie organizzazioni, che si dedicano alla controrivoluzione cubana. Da oltre quarant’anni la USAID, Agenzia per lo Sviluppo Internazionale, creata come braccio pubblico per sovvertire  i vari governi canaglia in giro per il mondo, e la NED, National Endowment for Democracy, sono le due agenzie che si occupano di finanziare le altre organizzazioni che lavorano contro l’isola caraibica. La USAID ha destinato ai vari progetti contro Cuba 50 milioni di dollari, mentre la NED ne ha destinati oltre 23 milioni, ai quali vanno sommati i 90 milioni di dollari che l’amministrazione destina all’Ufficio di Trasmissione, ente governativo che gestisce Radio Martì, l’emittente radio televisiva che si occupa di trasmettere illegalmente i propri programmi sull’isola.

Sono molte le ONG e le fondazioni che annualmente si “nutrono alle mammelle della grande mucca” USA, alimentata dai dollari dei finanziamenti statali e dalle donazioni degli amici della controrivoluzione.

Una delle organizzazioni più attive contro Cuba è l’Istituto Repubblicano Internazionale (IRI) che opera in oltre 70 nazioni, responsabile del colpo di stato ad Haiti ed in Honduras, oltre ad aver partecipato alle primavere arabe, che per le azioni contro Cuba ha ricevuto $ 5.791.395.

Altra organizzazione di spicco è la Freedom House, organizzazione creata nel 1941, con lo scopo di combattere gli abusi sui diritti umani, ma che si dedica anche a campagne politiche che hanno per tema la libertà dei popoli.

La Freedom House fu usata durante la guerra fredda in varie azioni di destabilizzazione politica.

Non c’è da stupirci quindi se la Freedom House abbia ricevuto dall’amministrazione statunitense, per il suo lavoro contro Cuba, $ 3.327.910 tra il 2017 ed i 2019. 

La Fondazione Panamericana per lo Sviluppo, un’appendice dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), che è servita come ombrello a vari progetti contro Cuba ha ricevuto $ 2.849.176.

Altre organizzazioni si occupano di fare ponte nella triangolazione dei finanziamenti che poi arrivano a Cuba.

Gli Stati Uniti finanziano varie ONG nella Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Svizzera, Norvegia, Argentina ed altri. La più famosa è People in Need, una organizzazione ceca che funge da intermediaria tra gli Stati Uniti ed altri 30 Paesi, inclusa Cuba, che ha ricevuto $1.443.616 dei 23 milioni ripartiti dalla NED durante la presidenza Trump, risultando al secondo posto – nel 2019 – tra quelle che hanno ricevuto finanziamenti.

Troviamo poi l’Università Sergio Arboleda della Colombia,  che per il suo “Programma Cuba”  ha ricevuto $385.040, il “programma” si occupa di realizzare seminari ideologici il cui argomento sarebbe quello di incentivare il dialogo con Cuba.

Al Directorio Democrático Cubano (DDC), diretto da il terrorista Orlando Gutiérrez Boronat, uno dei maggiori sostenitori della politica del castigo verso il governo cubano, sono stati donati dalla NED nel 2017 $ 813.298, mentre la USAID è stata più generosa erogando fondi per $ 3.900.000, nel 2019.

Tra le organizzazioni che ricevono fondi statali non bisogna dimenticare la Fondazione Nazionale Cubano Americana creata nel 1980 dall’agente della CIA Jorge Mas Canosa  e oggi diretta dal figlio Jorge Mas Santos, responsabile negli anni ’90 degli attentati dinamitardi compiuti negli alberghi dell’isola dove perse la vita l’italiano Di Celmo.

La Fondazione Bacardi, braccio benefattore della famosa impresa produttrice di liquori e principale promotrice dell’articolo III della legge Helms Burton, ha ricevuto, ufficialmente, secondo i i documenti pubblici, dall’USAID $ 288.283 per progetti imprenditoriali in Cuba. Altri $ 1.553.494 li ha ricevuti nel 2018 per la promozione della democrazia in Cuba e altri $ 600.000 usati, secondo l’indagine di Cuba Money, per influenzare la campagna “Cuba decide” durante la recente approvazione della costituzione cubana. La Fondazione Bacardi sovvenzionerebbe anche il canale digitale 14, diretto dalla mercenaria Yoani Sánchez. Legato alla Fondazione Bacardi il Center for Free Cuba, altro paravento della sovversione anti cubana diretto per oltre venti anni dal terrorista Frank Calzón, ha ricevuto dall’USAID $ 1.925.495.

La strategia di attacco alla rivoluzione cubana eseguita con finanziamenti ad organizzazioni ed entità controrivoluzionarie ha lo scopo di screditare “a tutto campo” l’operato del Governo di Cuba. Così vengono finanziate organizzazioni che hanno il compito di inventare campagne mediatiche che tocchino tutte le sfere della vita dei cubani: di quasi inesistenti questioni razziali, di violenza di genere, di libertà sessuale, di libertà religiosa, di protezione degli animali ed altro, per dividere la popolazione. Si manipolano ad arte, grazie ai denari elargiti ad ambigue organizzazioni, fatti ed avvenimenti con lo scopo di minimizzare, ad esempio, i risultati ottenuti in sessanta anni dalla rivoluzione in campo sociale, oppure si inventano supposte ingerenze dello stato nella vita religiosa delle persone che non godrebbero di libertà di culto.

Tra le organizzazioni più attive in questo campo troviamo la Evangelical Christian Humanitarian Outreach for Cuba,   diretta da Teofilo Babún Jr. che usa la religione a scopo sovversivo e per le questo ha ricevuto dall’amministrazione USA, attraverso l’USAID,  $ 3.556.189.

Non molto tempo fa ha cambiato nome diventando Outreach Aid to the Americas. Inc. e per questo ha ricevuto altri $ 500.000.

Altra organizzazione che dichiara di essere attiva nel rispetto dei diritti umani e in modo particolare lotta contro le discriminazioni raziali, di genere e di orientamento sessuale, è l’International Institute on Race, Equality and Human Rights, con sede a Washington e diretta da un tale Carlos Quesada.

Tra il 1990 ed il 2018 le amministrazioni statunitensi hanno destinato $ 45.030.183 per il libero flusso di informazioni in Cuba a cui vanno aggiunti le centinaia di milioni di dollari stanziati per Radio Martí. Con la scusa della promozione dei diritti umani in Cuba, l’Associazione Giornalistica ADN Cuba ha ricevuto dall’ USAID $ 410.710,  ma in realtà si occupa di confezionare false notizie, che vengono proposte ai cubani.

Nella campagna di disinformazione, troviamo attive “Diario de Cuba” e la infame Cubanet, che si dedicano giornalmente alla più bieca costruzione di menzogne su Cuba.

Oltre ai mezzi di informazione citati, anche nel settore dello spettacolo la controrivoluzione finanziata dagli Stati Uniti è attiva. Tra il 2018 ed il 2020 Radio Martí ha pagato oltre 38 milioni di dollari ad artisti, cantanti e gruppi musicali che appoggiano la lotta culturale e politica contro Cuba.

Il chiamato Gruppo di Appoggio alla Democrazia, ovviamente quella che secondo loro non è presente a Cuba, nonostante lo scandalo del 2011 che lo vide coinvolto per uso improprio dei fondi ricevuti, resta il secondo maggior percettore di fondi dall’USAID: tra il gennaio 2017 e settembre 2020 ha ricevuto $ 3.645.954 di fondi per programmi sovversive contro l’isola.

Non è certo che questo enorme fiume di soldi dati ad organizzazioni di dubbia caratura morale abbia creato un clima favorevole ad una sovversione a Cuba, ma è certo che ha fidelizzato una parte dell’elettorato di Miami e della Florida a Trump.

Sarà per questo che le Chiese Evangeliche, percettrici di enormi finanziamenti da parte dell’amministrazione statunitense, con la scusa della sovversione cubana, finanziano questi dubbi personaggi e abbiano chiesto in più occasioni ai loro adepti di votare l’uscente presidente Trump?

Quindi la controrivoluzione risulta essere anche una fiorente industria per chi vi milita. Forse non ha una sua efficacia nel modificare le opinioni di coloro che vivono a Cuba, ma certamente, visti i grandi quantitativi di denari messi in gioco dalle varie amministrazioni statunitensi negli anni, serve a vivere sotto il sole di Miami, ovviamente!

Potrei dire provocatoriamente che finché c’è la rivoluzione a Cuba c’è tanta “trippa per i gatti” controrivoluzionari affamati, che vivono ad 80 miglia da L’Avana. Gatti che sono più attenti a ricevere denaro, che realmente a costruire un vero e proprio consenso alla controrivoluzione.

Quindi mi sembra proprio un grande affare: i prezzolati controrivoluzionari si assicurano l’ombra di una palma sulle rive dell’oceano nei giorni caldi di Miami e i Presidenti USA si assicurano i voti degli ingenui cubano-americani che vivono la loro poco dorata vita in Florida, con il desiderio di vedere crollare il governo che ha cacciato il dittatore Fulgencio Batista dall’isola nel 1959.

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