Le Fake news contro Cuba. Anche il quotidiano “il Manifesto” cade nella trappola USA, ma almeno due giorni dopo chiede scusa ai propri lettori

Manifestazione a Cuba

Vignettisti come Vauro Senesi, cantautori come Roger Waters (leggenda dei Pink Floyd) e cantautrici come Fiorella Mannoia rilanciano l’iniziativa per abolire l’embargo contro Cuba (sulla scia dell’ennesima Risoluzione dell’Onu che, approvata quasi all’unanimità a fine giugno, chiede la “fine del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba”).

Intanto, a L’Avana decine di migliaia di persone scendono in piazza in difesa della Rivoluzione, contro l’embargo, contro le ingerenze straniere e contro i tentativi di abbattere il governo socialista.

Intanto, numerose fake news su Cuba comparse sia sui social sia sui media internazionali sono categoricamente smentite. Ad esempio, risultano totalmente false e infondate le notizie sulla fuga di Raul Castro (le immagini risalgono ad un viaggio del 2015 in Costa Rica), sull’invio di truppe del Venezuela a Cuba, sul rapimento di un leader comunista da parte dei manifestanti.

Ma gli esempi di disinformazione e bufale sono svariati: immagini delle proteste in Egitto nel 2011 spacciate per foto di Cuba 10 anni dopo; immagini di cortei a Miami trasformate in foto di manifestazioni a L’Avana; immagini di manganellate in altre nazioni attribuite a Cuba; la folla del Primo Maggio cubano scambiata per manifestazione contro il governo; bandiere del movimento filocastrista 26 luglio confuse con vessilli di associazione anticastriste. Anche “il Manifesto”, anche Saviano sono caduti nella trappola, ma almeno il quotidiano ha chiesto scusa ai propri lettori.

Insorge il Presidente cubano Miguel Diaz-Canel, successore di Raul Castro: “Che calunnie, che bugie…Il modo in cui usano i social media è tossico e distaccato…Si tratta di terrorismo mediatico”. Inoltre, Diaz rivendica impegno di Cuba contro il Covid: “la nazione caraibica ha un tasso di mortalità dello 0.64 rispetto al 2.16 di letalità mostrato dalle statistiche internazionali, che è il risultato del duro lavoro degli operatori sanitari e degli scienziati”.

La cantautrice Fiorella Mannoia non ha dubbi: “Se volete davvero aiutare il popolo cubano toglietegli questo embargo vergognoso che lo stritola da 60 anni. Rinnovato senza pietà anche con questa pandemia che ha messo in ginocchio economie molto più solide”.

Il disegnatore Vauro Senesi si schiera con convinzione: “Sono dalla parte di chi conserva memoria della propria storia, dalla parte di chi non grida Usa Usa!, dalla parte di un popolo generoso che ha mandato i suoi medici ed i suoi infermieri qui in Italia allo scoppio della pandemia. Dalla parte di un popolo che ha dato lezione di libertà al mondo da una piccola isola. Dalla parte di un popolo che ancora continua a pagare caro il riscatto della propria dignità. Dalla parte di un popolo sofferente, forse stremato ma non piegato, non sconfitto, non umiliato”.

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