Una nuova bellissima notizia ci arriva dall’America Latina: Il Maestro marxista Pedro Castillo sarà il nuovo Presidente del Perù.

di Roberto Vallepiano

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PEDRO CASTILLO

Un altro paese latinoamericano si sposta nel campo del Socialismo dopo Cuba, il Venezuela, il Nicaragua Sandinista, la Bolivia e le recenti vittorie elettorali in Cile, Argentina e Messico che spostano sempre di più a sinistra l’America Latina.

Ha vinto contro Keiko Fujimori, baluardo delle destre oligarchiche e del liberismo Made in USA, figlia dell’ex sanguinario dittatore di nazionalità nipponica Alberto Fujimori condannato a 25 anni di prigione per crimini contro l’umanità e corruzione, che Keiko ha promesso di amnistiare appena eletta.

La figlia di Fujimori, che si fa chiamare “la Signora K” ha già scontato 13 mesi di carcere nel 2018 per corruzione, malversazione e finanziamento irregolare della campagna elettorale.

Al fianco di cotanta candidatura praticamente tutto il grande apparato mass mediatico nazionale e internazionale.

Tv e giornali che da mesi hanno scatenato una brutale campagna maccartista nei confronti di Pedro Castillo irridendo le sue umili origini sociali e il suo lavoro definendolo: “un ometto che guadagna poche centinaia di Nuevo Sol (la moneta peruviana) e che al massimo può tenere in mano la matita e non un Paese”.

Da quel momento la matita è diventata il simbolo della campagna elettorale di Pedro Castillo e le masse popolari del Perù si sono riversate a migliaia nelle piazze in suo sostegno esibendo matite giganti.

Per milioni di contadini, operai, indigeni, donne e rappresentanti di quei settori popolari vittime delle politiche neoliberiste che hanno devastato e impoverito il Paese moltiplicando al contempo esponenzialmente le ricchezze di una ristretta oligarchia, questa votazione rappresenta una speranza di giustizia e riscatto.

La campagna elettorale è diventata via via molto violenta e aggressiva nei confronti dei seguaci del maestro.

Un cartello padronale di ricchi faccendieri e imprenditori ha finanziato milizie di estrema destra, picchiatori del gruppo “FUERA CASTILLO” che vestiti di nero, con le braccia tese nel saluto fascista, hanno dato vita a centinaia di aggressioni e intimidazioni in tutto il paese.

Il loro programma si riassume nelle parole dell’imprenditore miliardario Rafael Lopez Aliaga: “Morte al Comunismo! Morte a Pedro Castillo!”

Milioni di dollari sono transitati dagli USA per comprare i voti.

Moltissimi i brogli denunciati in svariate città per favorire la Fujimori.

L’estrema destra si è mobilitata a livello internazionale con i parlamentari spagnoli di Vox che, in compagnia del golpista venezuelano Leopoldo Lopez, sono accorsi da Madrid per dare man forte.

Oltre all’estrema destra, anche la sinistra liberal e i suoi organi di stampa hanno offerto il proprio sostegno a Keiko Fujimori cercando di diffondere in Europa la linea di Washington giocandosi la carta del femminismo, sottolineando che, dopo tanti presidenti uomini fosse giunto il momento di dare spazio a una donna.

Che poi questa donna rivendichi il piano di sterilizzazione forzata delle donne indigene imposto dal padre, pare non interessare ai signori della sinistra imperiale.

Nel frattempo si moltiplicano gli inviti alla vigilanza popolare per impedire manovre golpiste da parte dell’estrema destra e dei centri di potere legati agli USA.

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