Ci avviciniamo al 23 giugno, data in cui le Nazioni Unite considereranno la risoluzione annuale su Cuba, che condanna il blocco degli Stati Uniti e 36 organizzazioni di agricoltori e ambientalisti statunitensi chiedono al presidente Joe Biden di rimuovere il blocco contro Cuba

Fonte: https://www.prensa-latina.cu/

Sala diplomatica vuota

36 organizzazioni di agricoltori e ambientalisti i hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente Joe Biden per esortarlo a cambiare politica nei confronti di Cuba ed eliminare il blocco economico.

La lettera esorta il presidente a mantenere immediatamente la sua promessa elettorale di invertire le politiche di Donald Trump, nonché, attraverso il suo potere esecutivo, di porre fine completamente all’assedio commerciale più lungo della storia moderna.

Il testo ricorda all’amministrazione della Casa Bianca che non dovrebbe ignorare la crescente corrente dell’opinione pubblica su questi temi, che include una lettera senza precedenti firmata da 79 membri del Congresso a favore della normalizzazione dei rapporti con la nazione caraibica.

Allo stesso modo, si segnala che sono ancora in vigore le oltre 200 restrizioni attuate dal governo Trump, di cui almeno una cinquantina emanate durante la pandemia Covid-19 e quindi esacerbate le difficoltà per la popolazione dell’isola.

“Ci avviciniamo al 23 giugno, data in cui le Nazioni Unite considereranno la risoluzione annuale su Cuba, che condanna il blocco degli Stati Uniti”, afferma il documento e si chiede se Washington ascolterà la maggioranza degli americani e i paesi che, ogni anno da allora 1992, votano contro quella politica.

La lettera suggerisce di promuovere misure per ripristinare il commercio e viaggiare nella nazione caraibica nello stato che avevano prima del 20 gennaio 2017 e cessare l’applicazione delle restrizioni contro cibo, medicine e assistenza umanitaria, nonché la cooperazione internazionale, comprese le transazioni finanziarie.

Inoltre, si propone di ripristinare il pieno funzionamento dell’ambasciata e dei servizi consolari degli Stati Uniti all’Avana e di rilanciare i gruppi di lavoro bilaterali, in particolare quelli che affrontano le questioni dell’ambiente, della società civile e della cooperazione scientifica.

I firmatari rappresentano una serie diversificata di organizzazioni e alleanze nordamericane, tra cui Bipoc (africani, indigeni e persone di colore), associazioni di agricoltori, agroecologi, ecologisti, accademici e leader ambientali.

Riconoscono il lavoro di Cuba in queste aree, in particolare nell’agroecologia e nella mitigazione e adattamento del clima, all’interno del quale spicca il piano statale denominato Tarea Vida.


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