“Guardo con molta attenzione ai vaccini prodotti da Cuba”

Nicoletta Dentico

Riportiamo alcune parti dell’Intervista a Nicoletta Dentico* su Pressenza a cura di Lorenzo Poli**

Si è parlato tanto di visione “umanitaria” di Bill Gates, ma sappiamo che le correnti filantropiche del capitalismo hanno la funzione di aprire nuovi mercati. Ci puoi spiegare come sia una forma di esproprio e di controllo planetario? 

Io non escludo che Gates voglia adoperarsi per il mondo. Ma so per certo che porta avanti questo interesse con la stessa identica logica monopolista che tutto il mondo ha conosciuto quando Bill era il capo assoluto di Microsoft. E la evoluzione delle attività della Fondazione Gates mostra che, passo dopo passo, il suo obiettivo non è solo conquistare la scena nel campo della salute, ma occuparla completamente. I governi glielo permettono, sia chiaro, emotivamente assoggettati al potere dei suoi soldi, che ormai è potere geopolitico tout court.  Se vogliamo parlare di esproprio, visto che usa questa parola, direi che si tratta di un esproprio di risorse alla fiscalità generale degli Stati Uniti – perché comunque la Fondazione Bill & Melinda Gates ha enormi agevolazioni fiscali in America – e poi di esproprio di una cultura democratica che finisce per non aver più diritto di parola. Sia nel campo scientifico che in quello politico. Chi si oppone a Bill Gates, con l’aria che tira, non ha molte possibilità di andare lontano, se si occupa di salute pubblica. Ormai si è creato una sorta di “cartello Gates” difficile da espugnare, almeno nel breve periodo.

La corsa al vaccino è una fitta rete che coinvolge governi, case farmaceutiche, interessi economici e geopolitica. Il ruolo di Covax è veramente salvifico per il “Terzo Mondo”? 

Covax è la prima iniziativa di solidarietà multilaterale che la comunità internazionale è riuscita a mettere in campo cinque mesi dopo l’inizio del contagio, e in piena pandemia. Non è perfetta ma, dopo mesi di sovranismo sanitario nella gestione nazionale di Covid19, ritengo che sia un importante risultato e occorre lavorare perché ottemperi agli impegni presi, e lo faccia nel modo migliore possibile. Non so se il ruolo di COVAX possa essere salvifico, quello che so è che si tratta del solo canale esistente oggi per far arrivare vaccini, diagnostici e medicinali contro Covid ai paesi del sud del mondo secondo principi di equità e non di libero mercato. Non sarà uno scherzo, uno sforzo di questa dimensione non ha precedenti, e non mancano le criticità. Ad esempio il fatto che i partenariati pubblico privati sono al cuore di questa iniziativa e io non amo particolarmente queste realtà nate negli ultimi 20 anni. Tuttavia non possiamo permetterci di non sostenere queste iniziative, salvo monitorarle con estrema attenzione e indipendenza. Se buttiamo fango su COVAX, non ci resta nient’altro.

Che ne pensi del vaccino Soberana che si sta sviluppando a Cuba? Potrebbe essere la soluzione etica e gratuita per i Paesi poveri? 

Guardo con molta attenzione ai vaccini prodotti da Cuba, e credo che avranno un ruolo importante nei programmi di immunizzazione del sud del mondo. Fa bene Cuba ad affermarsi come protagonista nella produzione dei vaccini per combattere Covid, è dimostrato ampiamente che gli scienziati cubani sanno fare bene questo lavoro di ricerca, e giocheranno un ruolo importante, una volta che i vaccini avranno le approvazioni dalle autorità regolatorie e dall’OMS. Ma penso comunque che, data la situazione pandemica, nessun vaccino da solo può essere la soluzione. I vaccini cubani sono pubblici, ma anche quelli cinesi lo sono. Al netto delle proporzioni, avranno un ruolo significativo entrambi.

Sei stata tra le autrici del rapporto di 206 pagine pubblicato da Navdanya International sull’impatto ambientale, sull’esproprio dei sistemi sanitari e sull’ingerenza del filantrocapitalismo di Bill Gates nel “Terzo Mondo”, chiamandolo il “nuovo imperialismo”. Ci potresti raccontare qualche esempio di questi crimini da volto filantropico? 

La situazione in ambito sanitario è piuttosto seria, ma lo scenario nel settore agricolo, con la rivoluzione verde imposta ai paesi africani da parte della Fondazione Gates e Rockefeller – un modello di agricoltura industriale che rivela il suo fallimento anche nel nord del mondo – credo che sia una versione moderna di una cultura e di un modo di operare veramente colonialista basato sul potere dei soldi.

*Nicoletta Dentico – Giornalista, esperta di salute globale. Consigliera di amministrazione di Banca Popolare Etica. È autrice del libro “Ricchi e buoni? Il volto oscuro della filantropia globale”

**Lorenzo Poli, nato a Brescia e dopo la maturità classica, ha iniziato a frequentare il corso di Scienze Politiche Relazioni Internazionali Diritti Umani all’Università di Padova. Da qualche anno si occupa, da autodidatta, di popoli in lotta contro l’imperialismo, di America Latina, di conflitti in Medioriente, in particolare la Palestina in una prospettiva decoloniale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

EnglishItalianPortugueseSpanish