Stralci della relazione della Corte dei Conti

Novembre 2020

“….A fine ottobre solo 13 regioni avevano presentato un piano per la revisione dell’assistenza territoriale prevista dall’articolo 1 del decreto-legge 34/2020 (e a cui sono riferibili circa 734 milioni)”

“…Limitata era anche l’attuazione dei piani regionali per il recupero delle liste d’attesa (d.l. 104/2020). Erano solo 12 le Regioni che hanno provveduto ad inviare i documenti. Mancavano i piani di Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, P.A Bolzano, Piemonte, Puglia, Sardegna. Dato l’attuale andamento dei contagi è tuttavia difficile che si possa effettivamente compiere il recupero delle prestazioni mancate nei mesi del primo lockdown.”

Medico ABEL

“…La stessa attivazione delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), che ben avrebbero potuto rappresentare uno strumento di assistenza sul territorio anche in grado di alleviare la pressione sugli ospedali, ha avuto un andamento inferiore alle attese e con forti differenze territoriali. Vi ha inciso la volontarietà dell’adesione da parte dei Medici di medicina generale e dei Pediatri e le difficoltà di disporre di adeguate attrezzature sanitarie. Nonostante in alcune regioni le realizzazioni siano state forti, la media a livello nazionale era inferiore al 50 per cento.”

“…Anche l’attuazione delle misure che dovevano portare all’infermiere di famiglia sconta un ritardo: sempre a inizio novembre, non era stata sottoposta all’esame della Conferenza Stato Regioni la bozza di intesa elaborata dalle Regioni che doveva portare all’attuazione della disposizione normativa. A fronte dello sforzo operato sul fronte del personale, a fine ottobre erano 36.300 i nuovi addetti attivati in relazione all’emergenza sanitaria, 7.650 medici (di cui 2.950 specializzandi o medici non specializzati), 16.500 infermieri e 12.115 altri operatori sanitari.”

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