L’AUMENTO DELLA SPESA MILITARE NON È UN SOSTEGNO ALL’UCRAINA, MA ALLA GUERRA.
L'approvazione del “decreto legge Ucraina” certifica l'aumento delle spese militari per il 2% del Pil, tra i 12 e i 15 miliardi di euro, entro il 2028, quattro anni dopo la scadenza ipotizzata in prima battuta.
Il posticipo della data non cambia la sostanza del provvedimento: l’incremento della spesa militare sottrarrà ancora risorse alle vere priorità dell’Italia post pandemia quali la salute, la lotta alla povertà, l’istruzione, la transizione ecologica.
Questo aumento – che peraltro segue la tendenza degli ultimi 4 anni in cui la spesa militare italiana è aumentata da 21,5 a 25 miliardi – non aumenterà la nostra sicurezza: l’investimento in armi della Nato, ad esempio, è già 14 volte maggiore di quello della Russia (dati Milex), ma questa disparità non ha svolt...